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AMPLIFICARE IL RENDIMENTO DEI PAREGGI - L'APPROCCIO DELLA C.D. LEGGE DEL TERZO
Uno dei punti di debolezza dei gestori di scommesse(bookmaker) risiede nell'evento X (pareggio).
Pronosticarlo però è difficile sia per lo scommettitore, sia per il bookmaker.
Per fortuna del gestore di turno gli scommettitori, in linea generale, hanno un'avversione verso il pareggio, sia perchè è il più difficile tra i tre segni, sia perchè per avere la certezza della vincita devo attendere fino all'ultimo secondo perchè Il segno X può sfumare all'ultimo secondo. Molto più attraente, per lo scommettitore, è puntare ad esempio su over 0,5 che potrebbe portare alla vincita dopo pochi secondi di gioco.
Questi aspetti psicologici sono ben conosciuti dal bookmaker che, pertanto, è disposto a quotare il segno X intorno a tre volte la posta pur di tenere più basse le quotazioni  degli altri due segni (1 e 2) molto più seguiti dagli scommettitori. Eppure molto spesso la probabilità che una partita finisca in pareggio è del 50% o quasi e la quotazione corretta dovrebbe essere quindi intorno a 2,00, ma il bookmaker raramente, se non in determinate circostanze, quota la X meno di 2,70-2,75. È evidente che se si scommette sui pareggi con probabilità intorno al 50% siamo in presenza di scommesse chiamate di valore, pagate cioè molto più di quanto effettivamente valgono in termini di probabilità; ma è anche evidente che se si hanno delle metodologie per i pareggi che funzionano con probabilità più bassa ma uguali o superiore almeno al 34-35%, si scommette anche in questo caso in vantaggio statistico rispetto al bookmaker.
Fatta questa premessa questo scritto si rivolge a chi ha già escogitato delle metodologie di selezione delle partite da X, anche con percentuale di esiti corretti leggermente inferiori a quella indicata prima. Per quanto riguarda le metodologie in oggetto queste possono avere varia natura, si possono utilizzare vari parametri, tra i quali il ritardo, si può andare a ricercare nei meandri della statistica, altri invece analizzano lo stesso atteggiamento del bookmaker quando in certe configurazione delle quote del segno 1 e del segno 2 esprime incertezza oppure attraverso i movimenti delle quote o semplicemente il mero pronostico del bookmaker in base alla quotazione della X. In ogni caso essendo queste metodologie frutto di lavoro di ricerca oltre che avere un valore notevole in termini monetari, difficilmente vengono divulgatate liberamente da chi le ha "create" o meglio dire scoperte. Non ci rimane quindi che cercare di crearcele da noi. La nostra opinione è che i risultati migliori si ottengono andando a ricercare in profondità della statistica...
Supponiamo quindi di avere trovato una o più chiavi di lettura che ci consentono di avere un 35% di esiti a nostro favore (cioè di pareggi). Quindi, per esempio,  su 100 partite selezionate, circa 35 saranno pareggi. Se vogliamo cercare di sfruttare al massimo questo "patrimonio" di esiti favorevoli dobbiamo affiancare tipi di scommesse ad essi collegati con quotazioni elevate. E questi non possono che essere i parziali/finali 1/X e 2/X. Se i pareggi sono indigesti per la maggior parte degli scommettitori, figuriamoci i relativi parziali/finali. Non a caso alcuni bookmaker esteri, sentendosi in una botte di ferro, rinunciano alla sotto-quotazione dei parziali/finali 1/X e 2/X e li quotano al loro reale valore statistico, raggiungendo quindi quotazione del 17-18 volte la posta in media, pertanto, se si riesce nell'impresa, avremo delle scommesse di valore ad alto potenziale.
L'elevata  quotazione esprime certamente la difficoltà del pronostico. Quindi risulta estremamente difficile trovare un metodologia unitaria (difficile ma non impossibile). Accontentiamoci quindi di analizzare un solo aspetto della questione.
Il punto di partenza è che non c'è dubbio che vi è una consistente correlazione tra il risultato 2-2 (ma anche 3-3 e 4-4 anche se molto più rari specie quest'ultimo) e il parziale finale 1/X e 2/X. Dunque se si ha qualche criterio per individuare il possibile 2-2 o il 3-3 si hanno buone probabilità di individuare la presenza di un 1/X o 2/X. Fermo restando che il 2-2 (e ancor più il 3-3) ha già di per sè alte quotazioni. Potrebbero quindi prendersi due piccioni con una fava. Solo per fare un breve esempio, seguono i pareggi con 2-2 e 3-3 della League One inglese della stagione in corso (2016-2017) fino alla decima giornata. Campionato che già di per sè fino al momento in cui si scrive sta registrando un'ottima percentale di P/F 1/X e 2/X rispetto ai valori standard e quindi non scelto a caso.


Come si vede su 10 incontri terminati con il risultato di 2-2 o 3-3 ben 7 hanno presentato il parziale finale 1/X o 2/X (sulle striscie verdi il risultato del primo tempo). Certamente non è un campione significativo, ma basta per dare l'idea.
A questo punto il problema si sposta. Come individuare il 2-2 o il 3-3 e poi come individuare se sarà 1/X o 2/X? Accenniamo adesso ad una teoria che è stata sviluppata nell'ambito del gioco del lotto e che forse potrebbe aiutarci. La teoria è conosciuta come legge del terzo. Prima di dire di cosa si tratta, diciamo subito che non funziona affatto in modo impeccabile come sostengono i suoi fautori. Tutt'altro. Tuttavia ci deve dare solo una mano e poichè siamo alla ricerca di pronostici ad alta quotazione, ce ne bastano pochi da individuare con esito per noi positivo. Si tratta di una legge per così dire empirica relativa ai fenomeni casuali secondo la quale in estrema sintesi se abbiamo in un ciclo un certo numero di numeri sortiti, nel ciclo successivo 2/3 di questi numeri saranno ancora presenti, cioè si ripeteranno. Vediamo allora di  trasferire il concetto al nostro caso. Se fissiamo un ciclo (ad esempio di 4,5,6 ecc. esiti) , secondo questa teoria
nel ciclo successivo della stessa ampiezza di esiti 2/3 dovrebbero ripetersi. Se c'è quindi un 2-2 nel primo ciclo, se la legge del terzo funziona abbiamo buone probabilità che un 2-2 si verifichi nel ciclo successivo. Se quindi il nostro incontro pronosticato come pareggio cade nel ciclo successivo a quello in cui è stato presente uno o più 2-2 o 3-3, ha qualche chance di terminare con il risultato di 2-2 o 3-3. E se sarà così di conseguenza buone probabilità che presenti un P/F 1/X o 2/X. La stessa legge del terzo può essere poi utilizzata per discriminare tra l' 1/X e il 2/X.
Abbiamo trattato di un argomento che a quanto ci risulta è totalmente inesplorato. Non abbiamo trovato infatti alcuna traccia su internet. Se non proprio nessuno, ma crediamo in pochi si sono cimentati in questo tipo di ricerche. E abbiamo esaminato un solo aspetto della questione. Lo scopo è quindi quello di accendere la lampadina per coloro che hanno compreso che il pareggio è un punto di attacco efficace nei confronti del bookmaker e sviluppare il punto e magari trovare approcci più efficaci. C'è da esaminare anche il parziale X/X che è più frequente e amplifica il rendimento in modo non trascurabile.
Abbiamo suggerito un primo approccio costituito dalla c.d.  legge del terzo, la cui efficacia è relativa ma non trascurabile, ma certamente ci sarebbe tanto altro da scoprire, specie se vi fosse l'apporto di più intelligenze. Scommettere contemporaneamente anche ad esempio sul risultato esatto 2-2 e sul 2/X e risultare vincenti, sarebbe un bel colpo.
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